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S. Antonio Abate

Immagine: 

CHIESA S. ANTONIO ABATE

(Secolo XVII)

 

            L’intero complesso iniziato nel 1400 è stato ultimato nel 1600 ad opera e per devozione dei fedeli.

            Di pregio è il portale della Chiesa con l’arco a sesto acuto di stile normanno e con due capitelli su cui figurano a sbalzo S. Paolo Apostolo e S. Antonio Abate.

            Il tempio è a tre navate, distinte l’una dall’altra da due ordini di colonne monolitiche nel numero di 10. Le colonne dai fini capitelli, gli archi, i decori interni ed esterni, i fregi, tutti in pietra arenaria locale, sono opera degli infaticabili, ingegnosi scalpellini novaresi, veri e propri artisti.

            La volta della navata centrale, posticcia, nasconde il tetto a capriate in legno ove sono presenti mensole raffiguranti maschere e personaggi.

            Sei altari laterali fanno corona a quello centrale su cui troneggia una tela secentesca raffigurante S. Antonio Abate in dolce colloquio con S. Paolo di Tebe.

            Accanto ad esso, a sinistra, sorge l’altare su cui si venera una statua lignea di S. Antonio Abate ascrivibile al 1600, datata 1738 (anno di un primo restauro); a destra l’altare di S. Francesco di Paola su cui si venera la statua lignea del Santo calabrese scolpita dal Cardella ad Agrigento nel 1872: per la dolcezza dell’espressione e per i movimenti delle linee è una delle raffigurazioni più belle dell’arte sacra.

            Nell’angolo sinistro del transetto trovano posto un grande Crocifisso ligneo, la statua lignea di S. Marco Ev. (1500) e la statua in cartapesta di S. Giorgio M., tutti qui migrati dalla Chiesa dedicata a quest’ultimo, allorquando (1986) la stessa è stata adibita ad Auditorium.

            Il primo altare della navata di destra ospita la statua di S. Caterina V. M. di Alessandria (1500) proveniente dalla distrutta Chiesa a Lei dedicata; sul secondo altare di tale navata si venera un quadro raffigurante l’atroce martirio dell’Apostolo S. Bartolomeo, dipinto nel 1834 da Gaetano Bonsignore.

            Nella navata sinistra si venerano una statua in cartapesta di Gesù alla colonna e un luminoso dipinto raffigurante la discesa dello Spirito Santo sulla Madonna e sugli Apostoli in preghiera.    Arricchisce il tempio un’altra tela – La Madonna dell’Itria – restaurata dal prof. Angelo Cristaudo nel 2004, posta all’entrata di destra, venerata alcuni secoli or sono nella Chiesa di S. Giovanni Battista.

            Nell’angolo destro del transetto sorge la cantoria dotata di un organo a canne costruito nel 1848 a Messina da Antonio Rizzo.

            In sacrestia si possono ammirare un artistico armadio in legno e una piccola fontana in marmo del 1506 proveniente dall’antico Monastero Cistercense di Vallebona.

            L’elegante campanile è formato da una torre quadrangolare merlettata, sormontata da una guglia rivestita di mattoni colorati. La sua costruzione, iniziata in epoca remota, è stata ultimata nel 1732. Al suo interno una gigantesca scala in pietra, formata da blocchi naturali, dà l’accesso all’alloggio delle campane.

            Nel mese di gennaio, la festa di S. Antonio Abate richiama molti fedeli per la tradizionale devozione del fuoco e per la benedizione degli animali seguita dall’omaggio al Santo da parte dei devoti a cavallo.

 

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