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Maria Assunta (Duomo)

Immagine: 

DUOMO

 

(Secolo XV)

 

 

 

            E’ un tempio di notevole bellezza e di grande importanza per ampiezza, architettura, armonia di linee, arditezza di cupola, profusione di marmi, elementi decorativi e preziose dotazioni.

 

            Di stile Corinzio, maestosa, a tre navate in forma di croce latina, con dodici colonne, la Chiesa, dedicata all’Assunta, testimonia la fede, il sacrificio e l’arte di tante generazioni di persone.

 

            La costruzione dei muri, la collocazione delle colonne e la messa in opera degli altari è avvenuta lentamente nell’arco del XV secolo.

 

            Precedentemente al 1400, nella zona della navata di sinistra sorgeva, di dimensioni modeste, la prima Chiesa del nuovo paese arroccato attorno al Castello.

 

            La parte decorativa è stata portata avanti gradatamente fino al sec. XIX e modificata poi nel 1948 a seguito degli eventi bellici.

 

            Le severe colonne monolitiche dai capitelli corinzi, le arcate e tutti i manufatti in pietra arenaria locale, che trionfano sulla monumentale facciata, sono opera dei valenti scalpellini novaresi.

 

            Il campanile, a torre tozza, realizzato durante il XVIII sec. è stato modificato con la sopraelevazione della guglia nel 1948. Esso ospita due ordini di campane.

 

            Il complesso edilizio è stato colpito almeno sei volte dai vari sismi che si sono succeduti a partire dal 1693 sino al 1908: particolarmente gravi sono stati i danni riportati nel 1786 e nel 1908.

 

Sempre, il Duomo è stato riparato e ogni volta ha conservato la secolare maestosità.

 

            Contribuiscono a dare magnificenza al sacro edificio dodici altari marmorei: quasi in tutti è presente il “cipollino” estratto dalle cave locali.

 

            L’altare maggiore, dai bassorilievi raffiguranti simboli biblici, troneggia nel presbiterio dando alla Chiesa la dignità di Basilica.

 

            Adornano l’abside un Coro ligneo a intagli (XVIII sec.), i quadri dello Spasimo o Caduta di Cristo di Antonio Catalano (1598), della Vergine del Carmelo (XVII sec.), di San Michele Arcangelo (1737), di Santa Venera del Cardillo (1607) e una grande tela dell’Assunta Incoronata Regina di Giuseppe Russo (1805).

 

            La Cappella del SS. Sacramento custodisce un altare (XVII sec.) dai marmi pregiati e dai policromi smalti dove, oltre alle artistiche lavorazioni, spiccano le statue dei Santi Pietro e Paolo e vari bassorilievi di buona fattura.

 

            In fondo alla navata di destra vi è la Cappella della Madonna rivestita da marmi colorati e decorati, disegnata dall’Ing. Michele Scandurra (XX sec.). In essa domina la splendida statua della Vergine Assunta, Protettrice Principale della città, opera lignea (1764) dello scultore napoletano Filippo Colicci.

 

            Nella stessa navata si possono ammirare il dipinto di San Giovanni Battista (1778), la luminosa statua lignea di San Michele Arcangelo (1864) di Vincenzo Genovese, il quadro della Vergine del Rosario (1889), il quadro di S. Anna attribuito al Cardillo (XVII sec.), la statua marmorea di San Biagio V. M. (1711) e la statua lignea di San Sebastiano M. (1500) proveniente dalla demolita omonima Chiesa.

 

            Nella navata di sinistra sono in venerazione il quadro delle Anime Purganti, il quadro dell’Agonizzante (1756), la statua di Maria del Carmelo (1886) del prof. Genovese, il quadro di S. Ugo Patrono che venera M. Immacolata (1862) di Salvatore Gaggiano, la statua lignea di San Filippo d’Agìra (1721), il SS. Crocifisso, antica opera lignea e la statua dell’Addolorata (1854) del prof. Bagnasco (ex Chiesa San Sebastiano).

 

            Entrando nella Chiesa a destra, trovasi il Battistero, costruito sull’area dell’antico campanile. Il tempietto, oltre al grande fonte battesimale in marmo cipollino, sormontato da un ligneo padiglione, provvisoriamente custodisce il gruppo marmoreo dell’Annunciazione di G. B. Mazzolo (1531), migrato dall’omonima Chiesa in atto inagibile.

 

            Nella sacrestia, arredata da tre grandi, artistici armadi lignei (1700), si conservano: Il dipinto su tavola, raffigurante la scena dell’Annunciazione del Signore, dell’artista veneto Francesco Stetera (1570) proveniente dall’Abbazia di Santa Maria La Noara, il dipinto ritenuto il vero ritratto di S. Ugo Abate Patrono, un grande Crocifisso ligneo (1865) del prof. Genovese, proveniente dalla demolita Chiesa di San Sebastiano e altri quadri di valore.

 

            Sotto l’abside esiste una Cripta, utilizzata sino agli inizi del 1900, che accoglie i resti mortali degli arcipreti, dei canonici e dei vicari foranei: resistono al tempo alcuni corpi mummificati.

 

            Il Museo all’interno del complesso del Duomo custodisce parte della dovizia di argenti, ori e paramenti sacri in dotazione della Parrocchia, preziosi soprattutto per la valenza storica e artistica, la giara di S. Ugo, un grande turibolo bronzeo a forma di campanile gotico con figure a sbalzo, provenienti questi ultimi dalla antica Abbazia di Santa Maria La Noara (XII sec.) e altri oggetti d’arte.

 

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